spaghetti alle vongole

Ricette a base di pesce

Voglia di mare…e di pesce!

Il pesce è troppo buono e fa pure bene perciò ho un sacco di ricette sfiziose e salutari da proporvi!

Variando il tipo di pesce si potrà seguire un regime dietetico sano e nutriente senza annoiarsi, insomma c’è veramente un…mare di idee!

 

 

In questa pagina:

  • gamberi in padella: al brandy o al vino bianco

  • acciughe/alici marinate o al forno

  • spiedini di pesce gratinati in forno

  • calamaretti alla sciuè sciuè 

  • anelli di totano al vapore 

  • orata al forno 

  • sgombri in crosta di patate 

  • pesce spada ai carciofi 

  • caciucco alla livornese 

  • vongole “in potacchio” da sole o per spaghetti alle vongole

  • fritto di latterini

  • falso fritto

Gamberoni al brandy

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Per fare i gamberoni al brandy ci vorrà solo qualche minuto per pulirli lasciando però i carapaci  (è più chic!).

Ingredienti per fare i gamberoni al brandy:

  • Gamberi argentini o gamberoni da pulire, freschi o surgelati
  • Brandy q.b.
  • Olio evo e spicchio d’aglio
  • Tabasco (bottiglietta)
  • Prezzemolo fresco

Togliete le zampette e la testa ai gamberoni, incideteli in modo da poterne facilitare la fuoriuscita una volta cotti, lavateli bene sotto l’acqua corrente fredda togliendo eventuali fili neri. Appoggiateli su carta assorbente mentre scaldate una padella antiaderente con pochissimo olio evo e uno spicchio d’aglio. Fateli insaporire giusto 3 minuti poi girateli, spruzzateli col brandy, poche gocce di tabasco e prezzemolo in quantità; fateli saltare giusto qualche minuto finché le codine non sono di un arancio acceso.

Per la salsa

Se vi piace il piccante del tabasco potete accompagnarli con una salsina fatta con maionese, kectchup, poca senape e due gocce di tabasco. Viene una specie di salsa cocktail molto stuzzicante!

Gamberoni al vino bianco

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Per una ricetta easy da fare anche durante una cena in famiglia.

Al posto del brandy e del tabasco, mettete solo aglio, olio, prezzemolo, sale e vino bianco, sfumandoli quando la padella è ben calda ed evitando di bagnarli direttamente (non devono assorbire il vino ma prenderne l’aroma).

In questo caso però utilizzate gamberoni puliti del tutto, senza il loro carapace, serviteli tiepidi con il sughino sopra…

Acciughe (o alici) marinate al limone

cucina,ricette,pesce,POTACCHIO,zuppetta,vongole,latterini,frittura,totanoCol caldo estivo si ha voglia di pesce fresco e freddo che ci faccia pensare agli antipastini di un bel ristorante davanti al mare…

Le acciughe, oltre a fare bene e ad essere un piatto sfizioso e leggero, sono un classico facile da realizzare.

Per ricreare l’atmosfera a volte basta gustare questi piatti freschi e prelibati sul proprio terrazzino, con una tovaglia colorata e la brezza che ci scompiglia i capelli…giusto un po’ di fantasia ma con qualcosa di concreto nel piatto!

Ingredienti  per realizzare le acciughe marinate:

  • una vaschetta di acciughe freschissime da 400-500g,  già pulite e aperte a libro (ormai si trovano in tutti i supermercati, se invece le prendete fresche dal pescivendolo dovete armarvi di pazienza per togliere la lisca interna e le teste…),
  • 4-5 limoni,
  • aceto bianco, 
  • prezzemolo fresco tritato,
  • peperoncino (facoltativo),
  • sale q.b.

Cominciate con il lavare tutte le acciughe risciacquandole, con acqua fredda corrente, in uno scolapasta per qualche minuto. Se volete come me togliere meglio il gusto forte di pesce potete ulteriormente sciacquarle con l’aceto bianco e disporle su carta assorbente. Prendete un recipiente ampio, meglio se di vetro, e disponete le acciughe in modo che non si sovrappongano troppo.

Bisogna spremere 3 limoni (usando un colino per non far passare i semi) cercando di ricoprirle bene col succo; aggiungete anche una macinata di sale fino.  Coprite il recipiente con pellicola e lasciatele a marinare anche tutta la notte, di solito bastano almeno 4 ore ma meglio essere sicuri che siano “cotte”. Il giorno dopo toglietele dalla marinata: man mano che le scolate una ad una adagiatele sul piatto da portata o in un altro recipiente di vetro, conditele con olio extra-vergine d’oliva, col succo di un altro limone (o anche due, va a gusti) e prezzemolo in abbondanza. Se vi piacciono un po’ piccanti preparate qualche ora prima di condirle un po’ d’olio con un peperoncino schiacciato dentro in modo che prenda sapore e ricordatevi di controllare prima se manca ancora sale…

e in altre versioni:

Acciughe marinate con vino e limone

Ingredienti: acciughe in abbondanza (per riempire una teglia), aceto bianco, vino bianco, prezzemolo, limone, sale grosso e fine.

In una terrina piatta di vetro (non usare la plastica per la marinatura, può rilasciare sostanze tossiche!) adagiate le alici lavate e aperte a libro. Copritele con abbondante aceto, se preferite un gusto più delicato fate metà aceto e metà vino bianco; spolveratele con del sale grosso e mettetele in frigo, coprendo con una pellicola, per almeno 3 ore. Trascorse le ore indicate (le acciughe si saranno schiarite diventando bianche, non vanno lasciate troppo nella marinatura per evitare che la carne si sfaldi) potete togliere la marinatura e sgocciolarle. Mettetele nella pirofila pulita, conditele con abbondante olio extra-vergine d’oliva, limone e prezzemolo fresco tritato.  Lasciatele nel frigo fino al giorno dopo e gustatele entro due giorni al massimo dal giorno della loro preparazione. Se necessario potete aggiungere ancora del sale fino.

Acciughe al forno… con paté di olive

Ingredienti:

una quindicina (per 2 ps. oppure di più!) di alici grandi freschissime e  pulite, patè d’olive, limone, una manciata di pinoli, vino bianco, prezzemolo fresco, olio extra-vergine d’oliva, foglie di menta, sale fino q.b., pomodorini.

Pulite le alici sotto l’acqua corrente ed asciugatele con carta assorbente; ponetele man mano, aperte a libro, in una teglia foderata di carta da forno ed unta appena con olio d’oliva; distribuite un leggero strato di patè su ognuna e richiudetele. Distribuite una manciata di pinoli interi e prezzemolo tritato, infine un pizzico di sale. Irrorate il tutto con un filo d’olio, succo di limone e qualche fogliolina di menta (tenerne da parte anche per la guarnizione), distribuite qualche pomodorino tagliato a metà. Prima di infornarle irroratele con del vino bianco.

Infornatele 15 minuti a 200°. Sono buone anche tiepide.

Spiedini di pesce gratinati in forno

1648905799938Per comodità, ho saltato un passaggio comprando pesci già puliti (gamberi argentini senza carapace e testa) oppure al posto dei calamari grandi ho preso i calamaretti e i totani già tagliati (quelli ad anello tanto per intenderci), l’importante è che sia pesce fresco di buona qualità, la differenza si sente eccome! In ogni caso controllate che non vi sia l’intestino nei gamberoni, il filamento nero sul dorso, in caso contrario basterà fare una piccola incisione col coltello e tirarlo fuori. Lavate bene tutti i pesci ed asciugateli con carta assorbente. Gli anelli di totano, se sono grossi potete tagliarli a metà. Condite il tutto in una terrina con olio, spicchio d’aglio tagliato a metà, sale e pepe; lasciate marinare per almeno un quarto d’ora poi togliete l’aglio ed il liquido in eccesso. Ora aggiungete del prezzemolo fresco tritato ed il pangrattato mescolando delicatamente, qui si va “ad occhio” cioè si aggiunge pangrattato finché non si vede che tutto il pesce è ricoperto dalla panatura in modo uniforme.

Prepariamo una teglia con carta forno e accendiamo il forno ventilato a 200°. Mentre il forno arriva a temperatura formiamo i nostri spiedini infilzando i vari pesci nello stecchino alternandoli a piacere. Alla fine passate un filo d’olio su ciascun spiedino e coprite con carta alluminio la teglia; vanno cotti per 5 minuti coperti poi senza stagnola per altri 15 minuti. Chi vuole può grattugiare della buccia di limone o aggiungere il succo di limone direttamente a tavola. Per il sale si fa sempre a tempo ad aggiungerne quindi prima assaggiateli e poi ognuno si regola!

Per la ricetta dettagliata guarda l’articolo degli Spiedini di pesce

 

A me sono venuti così

spiedini

Calamaretti “alla sciuè sciuè”

Ieri la mia amica Angela, del banco del pesce nonché esperta di cucina ittica (ha il figlio chef) e che ha pure vissuto a Genova, mi ha suggerito questo modo veloce e gustoso di fare i calamaretti:  il piatto “calamaretti alla sciué sciuè” (simpatico termine dialettale per dire che si fanno in un attimo ma molte volte la traduzione identica non esiste!) è stata una rivelazione e la prossima settimana li rifarò di sicuro! Del resto lei se ne intende di pesce, è il suo mestiere…

Ingredienti:

  • calamaretti interi,
  • cipolla di Tropea,
  • olio extra-vergine d’oliva,
  • pomodorini,
  • olive nere,
  • sale, pepe, prezzemolo,
  • vino bianco,
  • peperoncino (se gradito).

Pulite i calamaretti tirando via dalla testa la parte cartilaginea interna, lavateli sotto l’acqua corrente e lasciateli sgocciolare nello scolapasta. Intanto fate ammorbidire la cipolla di Tropea tagliata sottile in poco olio (usate sempre una padella antiaderente, in questo caso larga tipo wok); se volete mettete una punta di peperoncino. Buttateci i calamaretti  che farete diventare rosati aggiungendo un po’ di vino bianco. Dopo 5 minuti aggiungete prezzemolo, sale (io uso quello aromatico per il pesce), le olive un po’ intere e un po’ a pezzetti ed infine i pomodorini tagliati a pezzetti piccoli, precedentemente strizzati per liberarli dalla loro acqua e dai semini. Continuate la cottura col coperchio, mescolando di tanto in tanto, per circa 15-20 minuti finché i vari aromi non si amalgamano tra loro…

Sentire con una forchetta la consistenza e naturalmente assaggiare! Se i calamaretti sono freschi rimarranno belli morbidi. Pur essendo un piatto leggero, con pochi e semplici ingredienti, raccoglie in sé tutto il gusto del mare….

Con lo stesso procedimento potremmo fare un’insalata di mare calda!

Oggi Angela mi ha dato un’altra dritta per condire la pasta: a questa preparazione fatta con i calamaretti tagliati a pezzetti, aggiungete patate e fagiolini lessi, anch’essi tagliati a pezzettini, e un bel po’ di pesto, come fanno in Liguria. Pomodorini e olive sono un arricchimento al piatto che non ci sta male, per le varianti seguite i vostri gusti.

Polipetti al sugo… o sugo ai polipetti!

Con piccole varianti rispetto alla ricetta precedente si può preparare un’ottima zuppetta di polipetti che riesco a reperire solo dalla mia amica Ave. Il guaio è che rispetto alla dimensione iniziale si rimpiccioliscono e finisce che me li mangia tutti mio figlio; meno male che facendo restringere il sugo ho un ottimo condimento per la pasta anche per il giorno dopo!

Calcolate circa 6-7 polipetti a persona. Per 20 polipetti le dosi sono:

  • 1/2 scalogno,
  • 1/2 spicchio d’aglio,
  • 1/2 scatola di pelati (meglio quella fatta con i pomodorini),
  • una decina di olive nere Kalamata,
  • 4-5 pomodorini datterini,
  • brodo di pesce granulare,
  • prezzemolo tritato,
  • peperoncino (se gradito),
  • vino bianco, olio q.b.

In una pentola antiaderente fate soffriggere un po’ di olio d’oliva con un pezzetto d’aglio,  lo scalogno tritato finemente ed una bella manciata di prezzemolo. Aggiungete i polipetti scongelati o freschi, precedentemente lavati sotto l’acqua corrente e lasciati scolare. Mescolateli per qualche minuto poi versate a lato della pentola un po’ di vino bianco che farete sfumare alzando la fiamma (un cuoco famoso dice di non versare mai il vino direttamente sul cibo…). Togliete lo spicchio d’aglio e, se volete, aggiungete un pizzico di peperoncino. Spolverizzate i polipetti con il brodo granulare senza eccedere perché le olive tenderanno già a dare sapidità al tutto.

A questo punto potete aggiungere la passata di pomodoro, le olive nere e qualche pomodorino privato dei semini e tagliato a metà.

Mescolate di tanto in tanto e fate cuocere col coperchio per 1 ora e mezza. Servite caldo con pezzi di pane per fare scarpetta…oppure, se volete tenere un po’ di sugo per la pasta, gustatevi i polipetti!

Per utilizzare al meglio questo sugo saporito consiglio di accompagnarlo ad una polenta che in questo periodo è ancora ben gradita oltre ad essere ipocalorica, avrete così un piatto unico gustoso ed equilibrato!

Anelli di totano al vapore

Servono pochi semplici ingredienti:

  • anelli di totano freschi o congelati puliti
  • olio evo
  • sale speziato per pesce o sale normale
  • prezzemolo fresco
  • pomodorini
  • sedano e/o finocchi a pezzetti piccoli
  • capperi e olive per un gusto deciso

totaniRicetta super facile, dietetica e gustosa! Basta lavare gli anelli di totano freschi o scongelati, avendo cura di togliere, se ancora li hanno, gli ossicini di cartilagine e metterli nel cestello a cuocere per mezz’ora.

Prima ci passo un filo d’olio perché non si attacchino, un po’ di sale speziato per pesce e prezzemolo a piacere.

Intanto preparatevi in una terrina una bella manciata di pomodorini, lavati, tagliati a metà e privati della loro acqua, un po’ di sedano tagliato a dadini piccoli e finocchio sempre tagliato a scaglie sottili; per chi vuole un gusto più deciso consiglio di aggiungere capperi e olive.

Aggiungete ancora un po’ di olio extra-vergine d’oliva e aggiustate di sale.

Coprite con la pellicola fino al momento di servire, se sono per il giorno dopo si mantengono in frigo.cucina,ricette,pesce,POTACCHIO,zuppetta,vongole,latterini,frittura,totano

Sempre Angela mi ha passato un po’ di ricettine gustose, intanto ve ne scrivo due, quelle che mi sono sembrate più adatte alla dieta che stiamo seguendo! In esse c’è il burro e io di solito lo sostituisco con l’olio ma è una mia fissa, scriverò la ricetta originale poi ognuno seguirà il suo “istinto culinario”:

Orata al forno

Per 6 persone:

  • orata fresca di 2 kg,
  • 1/2 bicchiere d’olio,
  • 1 bicchiere di vino bianco,
  • 1 limone,
  • 25gr di capperi,
  • 2 cucchiai di pane grattugiato,
  • 25gr di burro,
  • aglio, origano, pepe e sale.

Pulite, squamate, lavate e asciugate l’orata. Mettetela in una pirofila con un po’ d’olio, spruzzatela con il vino ed il succo di limone, cospargetela infine di pane grattugiato dorato nel burro. Aggiungete i capperi, aglio tritato a piacere, origano, pepe e sale.

Versate il resto dell’olio e mettete in forno per circa 1 ora.

La mia versione:

al posto di dorare il pane nel burro propongo di spolverizzarlo sopra così com’è aggiungendo anche dei pomodorini tagliati a metà (si è capito che mi piacciono…però hanno anche il vantaggio di tenere umido il composto senza aggiunta di altri grassi) e poi ho visto in tv un cuoco che diceva di fare un taglietto nella parte carnosa del pesce in modo tale da far passare meglio il calore e di utilizzare tale taglietto per far passare meglio il succo di limone più all’interno visto che la pelle coriacea del pesce fa da barriera.

Usate sempre la carta da forno come base così si potrà usare meno condimento.

Sgombri in crosta di patate

Ingredienti per 4 persone:

  • 4 sgombri grossi interi,
  • 6-8 patate,
  • pangrattato,
  • aglio, prezzemolo,
  • olio e sale q.b

Pulire gli sgombri; sbucciare le patate e tagliarle sottili. Sistemare 3-4 patate nella teglia, ricoperta di carta da forno, e condire con olio e sale. Mettere sopra alle patate gli sgombri e riempirne le pance con un composto di pane grattugiato, aglio, olio, prezzemolo e sale.

Sistemare sugli sgombri le altre patate rimaste in modo da ricoprirli per bene, salare, pepare e passare un filo d’olio. Coprire con carta stagnola e cuocere nel forno caldo a 180° per 50 minuti.

La mia versione:

mi piace molto il pesce al forno e devo dire che li avevo già fatti con il classico contorno di patate al rosmarino. Proverò anche questa versione, sicuramente buonissima! Per la dieta propongo di limitare il numero delle patate, basta tagliarle molto molto sottili….tanto anche ben croccanti non sono niente male!

Pesce spada ai carciofi

Ingredienti per 4 persone:

  • 1 trancio di pesce spada (800gr),
  • 4 carciofi,
  • olio, sale, prezzemolo, maggiorana, 1 spicchio d’aglio,
  • succo di limone,
  • brodo caldo q.b. (oppure aggiungere direttamente nella padella dei carciofi un po’ d’acqua e di brodo vegetale granulare)

Tagliate a dadini il pesce spada, salatelo leggermente  e rosolatelo per 10 minuti ca. nell’olio caldo; pulite i carciofi, tagliateli a spicchi epescespada rosolateli a parte con olio, aglio e sale finché non si ammorbidiscono. Se seccano troppo allungate con un po’ di brodo preparato a parte oppure usate quello granulare (non è male neanche con un po’ di  vino bianco!). Aggiungete il pesce spada e cuocete per altri 5 minuti mescolando bene il tutto.

Togliete dal fuoco e aggiungete il prezzemolo tritato fresco e la maggiorana. Amalgamate insieme e servite.

 Caciucco alla livornese

caciuccoFinalmente sono riuscita a farmi dare la vera ricetta del caciucco, è da molto che volevo cimentarmi in questo piatto che in genere si riesce a gustare solo nel luogo d’origine oppure in busta pronta! Non è difficile il procedimento, basta solo fare attenzione ai diversi tempi di cottura del pesce…però alla fine avremo una Signora Zuppa da leccarsi le dita!!

 

Ingredienti per 4 persone:

  • 4 spicchi d’aglio,
  • 2 cucchiai di prezzemolo,
  • 1 gambo di sedano, 1 carota, olio, 1 cipolla,
  • peperoncino,
  • 400gr di salsa di pomodoro,
  • 8 fette di pane toscano,
  • 1 bicchiere di vino rosso
  • pesce in quantità: 1/2 Kg fra seppie, calamari, totani, polipetti; 1/2 Kg di cozze e vongole; 1/2 Kg fra gamberoni, mazzancolle, scampi; 1/2 Kg fra gallinelle, palombo, scorfano.

Pulire bene tutto il pesce: con i più grossi (gallinelle e scorfano)preparare il brodo mettendoli in una pentola capiente con acqua e gusti (sedano e carota) per 40 min (anche le teste). Tagliare a striscioline seppie, totani e polipetti e metterli a rosolare in padella con olio, cipolla tritata, prezzemolo e un po’ di peperoncino; appena hanno preso colore aggiungere il vino e dopo poco anche la salsa di pomodoro; cuocere per 30 minuti.

Quando il brodo è pronto togliere il pesce e pulirlo dalle lische. Passarlo nel passa-verdure (anche le teste) così il brodo diventerà più denso dopodiché unirlo al sughetto, continuando la cottura. Far aprire cozze e vongole in una pentola col coperchio in poca acqua, girandole ogni tanto; dopo 10 minuti saranno tutte aperte quindi mettetele in uno scolapasta tirandole su con un mestolo forato e sciacquatele sotto l’acqua corrente per eliminare l’eventuale sabbia. Unirle quindi al sugo assieme a gamberoni, scampi e palombo; cuocere ancora 15-20 minuti.

Abbrustolire le fette di pane, strofinandole con l’aglio, metterle nei piatti o in coppette da portata e versarci sopra il caciucco caldo.

Vongole “in potacchio”….da sole o come condimento

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Oggi finalmente mi sono fatta gli spaghetti alle vongole che adoro! Le vongole sono acaloriche e contengono tantissimo ferro, le ha mangiate volentieri anche il mio bimbo per cui le farò più spesso anche perché prepararle è super facile e veloce.

Il sughetto va preparato almeno il giorno successivo all’acquisto perché ovviamente bisogna consumarle fresche ma senza la fastidiosa sabbiolina! Sia come condimento che come zuppetta (il “potacchio” appunto), da sole o con i crostoni di pane sono una vera delizia!

Questo è un piatto tipico che mangiavo da piccolina in Romagna.

Ingredienti per 4 persone:

  • 1Kg abbondante di vongole fresche
  • se lo utilizzate come condimento 360-400gr di pasta lunga a scelta (spaghetti, linguine, vermicelli),
  • 8-10 pomodorini,
  • olio q.b.,
  • 1 scalogno,
  • 1 spicchio d’aglio,
  • prezzemolo tritato,
  • un cucchiaio di maizena,
  • vino bianco,
  • sale aromatico per pesce oppure dado granulare di pesce,
  • un pizzico di peperoncino se gradito.

Procedimento dalla sera prima o per almeno 3-4 ore:

appena portate a casa le vongole, nella loro retina, sbattetele un po’ di volte su un tagliere o una superficie dura, scartate quelle guaste.  Mettetele in un grosso recipiente, in abbondante acqua fredda con una manciata di sale grosso; copritele con un canovaccio e tenetele a spurgare per una notte in frigo  o per almeno 3 ore.

Il giorno sciacquatele in uno scolapasta con acqua corrente fredda poi fatele aprire in una pentola capiente (ci vorrà circa un quarto d’ora); ogni tanto smuovete la pentola e quando vedete che non si aprono più toglietele dal fuoco, scartando eventualmente quelle che sono rimaste chiuse. Rimettetele nella pentola pulita, con il loro liquido filtrato assieme ad un bicchiere di vino bianco. Fate insaporire per 5 minuti a fuoco vivace poi spegnete, tirate fuori le vongole con un mestolo forato e filtrate nuovamente il liquido in un altro contenitore.

In una padella larga fate soffriggere con l’olio d’oliva lo scalogno e lo spicchio d’aglio, il peperoncino (facoltativo) oppure poco olio piccante, aggiungete il prezzemolo tritato ed i pomodorini tagliati a spicchi senza schiacciarli; insaporite leggermente con un pizzico di sale o brodo granulare (poco perché le vongole sono già salate).

Aggiungete il liquido delle vongole  tenuto da parte togliendo l’aglio. Unitevi le vongole.

Se le mangiate in zuppetta scaldate bene il tutto e servite assieme a crostoni di pane caldi, se invece fate il condimento aggiungete un cucchiaio di maizena per addensare un po’ e una volta cotta la pasta al dente fatela insaporire per qualche minuto rigirandola sullaspaghetti con le vongole fiamma.

Se volete potete aggiungere altro prezzemolo fresco in uscita.

Non cedete alla tentazione di aggiungere più maizena se vi sembra troppo liquido, verrà assorbito dagli spaghetti!

Per il pane di accompagnamento:

è proprio usanza che si accompagni la zuppetta con un pane rustico, tagliato a fette e tostato, almeno un pochino; basterà mettere le fette sotto il grill a 200° per qualche minuto in modo da sentire il croccante ma da mantenere la morbidezza all’interno, per poter assorbire più sughetto; in questo piatto fare “la scarpetta” è d’obbligo oppure, detto alla veneta, fare il “tocetto”! Ci sono tanti modi di dire per regione, sarei curiosa di sapere come si dice da voi!!

Conservazione

Nel caso vogliate congelare il condimento per un altro giorno separate il sughino dalle vongole. Consiglio di toglierne un bel po’ dalle conchiglie che con la pasta rendono il piatto più scenografico però se sono troppe diventano un lavoro per i commensali!

Varianti:

si possono fare in bianco senza pomodoro oppure, se al contrario preferite più sugo, si può aggiungere anche un po’ di concentrato di pomodoro ad inizio cottura. In questo modo si possono fare anche le cozze oppure mischiare cozze e vongole…

Ricordatevi che le cozze non vanno lasciate in ammollo col sale e nemmeno fatte spurgare, basta togliere il barbiglio laterale e sciacquarle bene sotto l’acqua fredda, si apriranno in cottura.

Fritto di latterini

I latterini sono quei pescetti piccolissimi quasi sempre presenti nelle fritture miste ma che sono golosi anche fatti da soli; in casa sono semplicissimi da fare, uno tira l’altro!

frittura di latteriniLavateli bene sotto l’acqua corrente ed asciugateli con carta assorbente senza schiacciarli troppo! In un contenitore mettete un po’ di farina di grano duro rimacinata (come quella per la pasta fatta in casa), qualche pesciolino e muovete per bene; continuate così a strati mescolando bene, alla fine aiutandovi con un cucchiaio ma sempre delicatamente. Lasciateli così qualche minuto poi aggiungete altra farina e rimescolate in modo che si siano asciugati ma si siano ben infarinati. Friggeteli in abbondante olio di arachidi, un pò per volta per evitare che si attacchino tra loro. Bisognerebbe non superare i 180° quindi se avete un termometro usatelo. Io ho usato una friggitrice, “caricandone” un po’ per volta, ogni 5 minuti! Appena li mettete sul vassoio da portata ricoperto di carta paglia per fritti o carta assorbente mescolateli con sale grosso. Se non li mangiate nell’immediato appoggiateli su una teglia con carta forno, spolverizzateli con sale grosso e al momento di servire scaldateli sotto al grill qualche minuto.

Falso fritto di pesce

Sto scrivendo questa ricetta nel periodo di Carnevale in cui il fritto mi esce dagli occhi; se posso cerco di fare tutto al forno ed in questo caso il tentativo è stato ripagato dal fatto che si ha un piatto salutare e ugualmente croccante tant’è che il mio bimbo preferisce che lo faccia io col pesce fresco questo fritto….anzi falso fritto, ma questo è un segreto!

Prendete il pesce che preferite: ciuffetti, anelli di totano, gamberi. Lavateli ed asciugateli bene con della carta assorbente da cucina, mettete il tutto sulla carta da forno appoggiata sulla leccarda e mentre il forno si scalda a 200° funzione grill passate un velo d’olio, mescolate con le mani in modo che si unga appena tutto il pesce. Spargete il pane grattugiato e mescolate bene, se necessario rifare l’operazione in modo che si attacchi bene.

Infornare per 10-15 minuti poi rigirarlo un po’ ed infornare di nuovo finché non si forma la crosticina. Servire caldo con sale e limone.

 

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In “Ricette dal mondo”: Paella alla valenciana   Spaghetti con sugo di molluschi alla Corsa

Polpo alla Luciana

Capesante al brandy e arancia

4 commenti

    1. Grazie Felicetta! Le mie ricette sono frutto di passione e ricerca continue, sono esperimenti ma anche piccole modifiche di ricette che trovo in giro…almeno vai sul sicuro! Allora buon divertimento e buon appetito! Se poi hai delle modifiche o dei consigli sono qui!

    1. Ciao Jeanine!! Come vedi i commenti arrivano…per cui ora non hai scuse per eventuali recensioni, ricettine, sfoghi vari! A presto!

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