In questo periodo noi mamme dobbiamo veramente stare all’occhio e controllare i nostri bambini poiché l’epidemia di pediculosi può estendersi se non si ferma sul nascere e non solo in senso figurato: appena si nota una malefica e altrettanto minuscola bestiaccia avvinghiata ad un capello la prima cosa da fare è rimuoverla assieme ad eventuali lendini (uova) con l’aiuto di un pettinino a denti stretti e acqua calda con aceto; l’aceto veniva usato anche quando non c’erano ancora rimedi chimici e, a detta degli esperti, aiuta a far scivolare questi “animaletti” che si sono attaccati servendosi di una specie di colla che secernono finché non raggiungono il cuoio capelluto e a quel punto succhiano perfino il sangue, provocando il fastidioso prurito… sembra di dover combattere contro i vampiri!! Bè, se guardate come sono fatti al microscopio sono altrettanto brutti, meno male che sono piccoli!
Il video che ho linkato mi ha chiarito molti dubbi e nello stesso tempo mi ha sconfortato per il fatto che non ci sono rimedi preventivi: se lavi bene i capelli o li tagli non fa differenza, è una diceria che i pidocchi vanno dove non c’è igiene o che al contrario vengano attirati dal pulito; sono insetti senza ali per cui non volano e soprattutto non saltano (io invece pensavo fossero tipo le pulci!) ma camminano per cui per esserne contagiati bisogna proprio che avvenga un contatto ravvicinato o che si crei la possibilità che possano passare da un indumento all’altro, specialmente su sciarpe o cappellini…
Concludendo l’unica cosa da fare è controllare bene e se i maledetti si presentano combatterli subito con shampoo, creme o lozioni. Questi trattamenti sono comunque farmaci un po’ tossici per cui vanno usati solo al bisogno, una volta all’inizio del contagio ed un’altra dopo 9 giorni. Nel frattempo bisogna cambiare lenzuola e vestiario lavandoli a 60° e risciacquare anche pettini e spazzole utilizzate con acqua molto calda.
Penso di aver riassunto i punti focali ma se avete tempo e voglia guardatevi un video che ho trovato di recente su Internet che secondo me è esaustivo per quanto riguarda i comportamenti giusti da attuare.
Un’ultima cosa ma non la meno importante: non essendo una malattia contagiosa basta fare un trattamento perché la persona colpita rientri a scuola senza rischi per sé o per gli altri, questi rimedi sono potenti e distruggono queste “bestiole” per cui non deve assolutamente accadere che il malcapitato di turno venga ghettizzato dai suoi compagni! E’ molto più facile prendere l’influenza o la varicella…