Il Dolce Sogno
La gelateria artigianale di Busto Arsizio
Il gelato si gusta in ogni stagione ma, soprattutto quando arriva l’estate, il nostro bisogno primario è quello di attenuare il caldo torrido che ci attanaglia e il senso di spossatezza. Cosa c’è di meglio di un buon gelato? Mentre sto per raggiungere la gelateria Il dolce sogno sto proprio pensando alla freschezza, al gusto, ai colori, alla morbidezza e texture vellutata che ci regala, insomma un prodotto che coinvolge quasi tutti i nostri sensi.

La migliore gelateria artigianale a Busto Arsizio
Pur abitando in Piemonte sono stata assegnata alla gelateria di Busto Arsizio che si trova in Lombardia. Non è lontanissimo dal lago Maggiore, dove abito e comunque è un luogo di passaggio, da o per Milano. Dall’uscita dell’autostrada in pochi minuti si giunge a destinazione: all’inizio di un lungo viale, precisamente in Viale Vittorio Alfieri 28, nel quartiere Sant’Edoardo; riconosco la grande vetrata della gelateria Il Dolce Sogno, con i tavolini all’esterno, disposti ordinatamente all’ombra degli alberi.
Con il supporto della nostra associazione, Aifb, noi Food Blogger abbiamo aderito a questo fantastico progetto nazionale “Il gelato è territorio” promosso dall’Associazione Gelatieri per il Gelato, che ci sta portando a conoscere le creazioni delle migliori gelaterie sparse su tutto il territorio italiano.

Mi ha accolto subito la titolare, Lucia Sapia, mettendomi subito a mio agio.
La grande vetrata invoglia ad entrare e anche all’interno del negozio le sapienti luci, collocate in vari punti del locale, il bianco delle pareti e del grande bancone angolare, misto all’arredamento in legno, sempre dal design moderno, contribuiscono a creare un’atmosfera di serenità, pulizia e spensieratezza.
Subito mi ha invitata a visitare il locale del laboratorio, situato nella zona adiacente al bancone, nel retro del negozio.
Da sempre Lucia è attenta alla qualità dei suoi prodotti tant’è che la sua gelateria, nel 2006, è stata la prima in Italia ad essere insignita di un certificato che attesta qualità e professionalità di produzione. La sua passione e lo spirito di sacrificio, che ha coinvolto tutta la famiglia, l’hanno portata a vincere molteplici contest e titoli, tra i quali mi viene doveroso citare quello di “Campione del mondo di gelato 2008” nella manifestazione internazionale SIGEP, in cui oltre a rappresentare il team italiano è la prima donna a vincere un titolo di questa portata; nel 2009 viene nominata “Artista del gelato”, nel 2018 vince il contest “Il Buono del Gelato”; nel 2020 “Il dolce Sogno” conquista il celebre riconoscimento dei “Tre Coni” nella guida del Gambero Rosso. Come ultima nota, ma non meno importante, Lucia dal 2018 diventa Vice Presidente dell’associazione Gelatieri per il Gelato (GXG) che ha promosso questo progetto, una delle tante belle iniziative da loro ideate.
Vi è anche un altro negozio nelle vicinanze, aperto nel 2003 a Castellanza, dove lavora la madre di Lucia.
L’importanza della famiglia è tangibile: i due negozi si supportano tra loro, soprattutto al mattino quando a Busto Arsizio ci si accinge a servire le colazioni molto presto. Qui a Busto, dove collabora anche il marito Michele, il locale non fa solo gelateria; sono in vendita anche prodotti da forno e biscotti oltre a granite e sorbetti, sempre prodotti in loco. Vi potete trovare anche qualche prodotto di nicchia dei fornitori delle aziende locali, come lo zafferano e il miele.
Entro nel laboratorio in punta di piedi, dopo questo curriculum di tutto rispetto. L’aspettativa non è solo quella di gustare un buon gelato ma IL gelato. E Lucia mi accontenta subito: con grazia e professionalità mi mostra direttamente come si produce un vero gelato di qualità, creato con processi artigianali e con prodotti del territorio igp.
Non avevo mai assaggiato un gelato così buono! Anzi, in una parola SPA-ZIA-LE!
L’ho subito salvato nei miei luoghi speciali, una piacevole sosta o, perché no, la meta prefissata per un gelato come si deve, più unico che raro, non con i soliti gusti classici stereotipati, mescolati col colorante e aromatizzati con le bustine!
Non si è trattato della solita intervista “carta e penna” piuttosto di una chiacchierata spontanea visto che dopo pochi minuti eravamo già amiche. Cosa c’è di meglio, per ricordare lavorazioni e ricette, che mettersi all’opera?

Così Lucia mi ha fatto provare una sua ricetta e, come se fossimo nella cucina di casa, il gelato ha preso forma sotto i miei occhi…e le mie mani!
Ovviamente ho pesato gli ingredienti sotto la sua supervisione e la ricetta l’ha scritta lei in pochi minuti, calcolando percentuali per acqua, frutta e materie prime di base. Io con tutti questi numeri mi ero già persa, non è come seguire la ricetta di una torta. Qui si riconosce il vero artigiano: dai prodotti di prima scelta che usa al talento per inventare un nuovo gusto.
Infatti lei è un vero “gelatiere”, non credo si possa dire “gelatiera” per una donna, si rischia di riferirsi alla macchina per il gelato! In ogni caso, come succede per un cantante (che canta e basta) e un cantautore (canta e produce le canzoni) lo stesso si può dire per i professionisti del gelato: il gelataio vende, il gelatiere crea.
Per sua e nostra fortuna si è accorta presto del talento che possedeva: ha fatto la gavetta come gelataia ma ha voluto andare più in profondità, seguendo perfino un’Università del gelato, già nel 2000. Ha conseguito ben due Master alla Carpigiani Gelato University, quando ancora non si sapeva potessero esistere indirizzi così particolari. Mi ha raccontato che infatti gli studenti erano pochi ed ha potuto imparare lavorando fianco a fianco di illustri esperti del settore.
Qui a Busto Arsizio ho potuto conoscere anche il marito Michele, le due collaboratrici Sara e Marta nonché le due bellissime bimbe che hanno raggiunto la mamma nel pomeriggio; a loro di certo una merenda sana e genuina non manca mai!
Il personale viene formato prima di svolgere la mansione assegnata e vengono seguiti annualmente corsi di aggiornamento.
La gelateria artigianale Il Dolce Sogno e le materie prime usate
L’associazione GXG, Gelatieri per il Gelato è un movimento culturale, nato nel 2011, con lo scopo di promuovere la “trasparenza della filiera del gelato artigianale”. Con questa iniziativa, denominata “Il gelato è territorio” che si protrarrà dal 1luglio al 30 settembre 2021 tutte le gelaterie artigianali aderenti potranno far assaggiare nuovi gusti estivi, oltre al “gusto bandiera” ideato per l’occasione, con gli ingredienti freschi del territorio e far comprendere al cliente che “il gelato è più buono se sai come viene fatto”.
Nel nome “Il dolce sogno” si concentra un mondo di emozioni: agli esordi, nel 2003, Lucia era affiancata dalla sorella gemella Antonella, precocemente scomparsa. È stato il loro sogno, ampliamente realizzato, che tuttora rimane vivo, assieme alla sua memoria. Ho avuto la conferma che l’amore continua a vivere in noi e in tutto ciò che creiamo. Lucia ne avverte ancora la presenza e dalla sua commozione capisco il motivo per cui lo consideri un luogo magico.
Non è un caso neanche per me: io do molta importanza ai sogni, sia onirici che della nostra mente.
Quando stai gustando un gelato così, ti trovi proiettato nell’infanzia: ti rivedi bambino mentre ne “divoravi” uno di fronte al mare o in un posto sicuro e tranquillo, la merenda ideale o un premio durante la passeggiata serale. Mi ricordo che ci si poneva pure la domanda cosmica: “Come si mangia? Si morde con le labbra, con i denti o si lecca? Da dove si parte? La punta è la più allettante ma se non ripulisci i bordi ti sbrodoli…”.
Ho cercato di non porre queste domande imbarazzanti a Lucia…e comunque riesco tuttora a spalmarlo sulla maglietta, ma sono migliorata. Oggi ho deciso: “mi do un tono”, sperando di non fare una figuraccia.
Un prodotto di qualità non solo fa viaggiare e “sognare ad occhi aperti” ma fa provare le emozioni dei ricordi migliori.
Da persona totalmente “ignara” di come vengano “formulati e creati” i gelati dietro alle quinte ero proprio curiosa di esplorare il laboratorio.
Ho scoperto che il gelato è un equilibrio fisico-chimico fra tre stati della materia: stato liquido dell’acqua, contenente sostanze idrosolubili come vitamine, proteine e sali minerali; lo stato solido composto da grassi, cristalli di ghiaccio ed altri solidi non solubili, come le fibre e gli stabilizzanti; lo stato gassoso delle bollicine di aria incorporate ed imprigionate al suo interno durante il processo di mantecazione durante il quale il gelato diventa soffice e cremoso.
I gelati si dividono in 2 grandi famiglie: quelli a base latte in cui ritroviamo tutte le creme, fatte con latte e proteine del latte, zuccheri, uova, grassi (panna fresca o quelli della frutta secca), gli stabilizzanti (sostanze naturali che aiutano a legare l’acqua libera); a base acqua, elemento tuttavia sempre presente in gran quantità, troviamo tutti i sorbetti, dove gli ingredienti principali sono frutta, acqua, zuccheri e stabilizzanti.
L’acqua la troviamo già in latte, frutta, panna, ecc…
I grassi servono a dare cremosità e una consistenza più soffice. In molte materie prime, come nella frutta secca ad esempio, si trovano già dei grassi “buoni” naturali. Lucia mi ha confidato, appunto, che nel gelato di frutta secca, in gergo si dice “paste grasse”, lei sfrutta i grassi presenti nella frutta secca e toglie la panna fresca per avere un gelato più leggero e digeribile. Tuttavia la panna può venire usata in inverno quando si ha la voglia di un gelato più sostanzioso. Infatti mi ha spiegato che le ricette cambiano seguendo il ciclo delle stagioni, che differenzia i nostri bisogni gustativi.
Le uova invece le ritroviamo nella preparazione delle creme.
Gli zuccheri, oltre alla funzione di dolcificare, hanno la proprietà anticongelante che evita la cristallizzazione della parte di acqua in essi contenuta, durante il processo di congelamento. Ho scoperto che, quando non si aggiunge saccarosio, cioè lo zucchero raffinato comune, i gusti alla frutta sono più zuccherini di altri proprio perché contengono tanto fruttosio.
L’aria è un ingrediente importantissimo perché dona sofficità al gelato.
Proprio per venire incontro alle esigenze di chi segue diete particolari o per i diabetici, Lucia, con l’aiuto di farmacisti e biotecnologi, ha inventato il “Metodo Natura” in cui il saccarosio viene sostituito da altri tipi di zuccheri naturali, come fruttosio e proteine idrolizzate, sciroppi di agave o di acero, che contengono un basso indice glicemico.
Quindi non avete scuse, anche se siete alle prese con la “prova costume”, tutti i gusti sono più leggeri e naturali. Perfino io non ho dovuto sospendere la dieta in corso, in ogni caso si tratta di lavoro (bella scusa eh?). Comunque, pure su questo versante, il gelato ne esce vincitore: in una sana alimentazione è un alleato, soprattutto per gli sportivi. Funge da alimento completo, ricco di calcio e aggiunta di vitamine, se è alla frutta; di minerali e grassi buoni, se è al cioccolato, nocciola o mandorla. Gli alimenti d’origine non hanno conservanti e le proteine utili rimangono intatte nel processo di lavorazione.
Per non subire shock termici il banco di vendita è dotato di pozzetti con glicole, grazie al quale la temperatura rimane costante e il gelato resta protetto dall’ambiente esterno.
Le persone che soffrono di intolleranze o seguono diete particolari non dovranno più digiunare, con la faccia triste e le orecchie da cocker, mentre contemplano i loro amici che mangiano un gelato: c’è un’ampia gamma di gusti per chi è celiaco, anzi la stragrande maggioranza è priva di glutine. Lo stesso dicasi per il lattosio: c’è un’ampia scelta tra sorbetti e gelati preparati a base acqua o con bevande vegetali. La particolare attenzione a tali esigenze si ritrova anche quando viene offerto al cliente: vi sono coni senza glutine e la paletta viene usata una volta sola per evitare contaminazioni con altri gusti.
I gusti sono creati con materie prime particolari, provenienti non solo da aziende limitrofe, a Km 0, ma in base alla caratteristica dell’ingrediente, di nicchia, provenienti dalla zona migliore di produzione o allevamento. Un gusto artigianale si differenzia da un altro anche per il modo in cui vengono bilanciati gli ingredienti che lo compongono. In questa fase si riconosce la bravura e l’esperienza del maestro gelatiere.
Alcuni gusti hanno nomi originali ma vi sono sempre indicati gli ingredienti in essi contenuti. Qui Lucia sfoga la sua vena creativa e, con sapienza e intuizione, miscela piante aromatiche, gelsi, frutta o fiori, per esempio la rosa o come per il “gusto bandiera” il basilico.
Mi racconta che, proprio l’altro giorno, passeggiando in un campo di lavanda con le sue bimbe le è venuta l’idea di realizzare il gusto Crema Murnee, al fior di latte e infuso di lavanda della cascina Murnee di Busto Garolfo, con sopra alcune amarene e la loro dolce salsina. Sono le amarene freschissime e appena cotte che ho trovato al mio arrivo in laboratorio, così ho potuto assaggiare questo gusto paradisiaco. La lavanda è stata colta nell’orario e nel momento migliore della fioritura, in cui aroma e profumo si manifestano maggiormente. La cascina Murnee è anche una fattoria didattica che organizza eventi e campus estivi.
Ne ho assaggiati molti altri, tutti altrettanto buoni:
la Crema Antonaci, fatta con zafferano locale dei fratelli Antonaci, di Busto Arsizio, con zenzero e scorza di limone. Lo zafferano viene coltivato e confezionato in piccoli vasetti di vetro, per preservarne il prezioso aroma, proprio a pochi passi dalla gelateria…qui si tratta veramente di Km0.
Il Gelato ai lamponi della Cascina Ronco dei Lari di Sesto Calende. La cascina si chiama così perché si erge su una collina nella zona del basso Lago Maggiore, praticamente vicino a casa mia, in cui furono ritrovati dei Lares, antiche rappresentazioni degli spiriti benevoli. A proposito di magia!
Il gelato alla Formagella del Caseificio Frisona con confettura di fragole e aceto balsamico. Non pensavo che l’aceto balsamico potesse dare un contrasto tanto piacevole!
Tra gli altri prodotti igp che provengono da zone d’Italia più lontane ricordo: la nocciola tonda delle Langhe della Cascina Fontane, Atelier della nocciola a Diano d’Alba, il Pistacchio Verde di Bronte e così pure la famosa Mandorla della Val di Noto (Avola, Noto) da un’azienda sicula; i limoni di Sorrento, il cioccolato di Domori, il primo produttore ad usare il metodo di coltivazione tradizionale con piante di cacao aromatico.

Materie prime scelte per il “gusto bandiera” Ricotta Frisona
Il gusto Ricotta Frisona è il “gusto bandiera”, ideato appositamente per questa iniziativa.
Mi sento un po’ la madrina e lo assaggio con vero piacere: è fatto con la ricotta dell’azienda Frisona, che oltre ad essere un caseificio è anch’esso una fattoria didattica; è aromatizzato con il miele del parco alto milanese e le erbe aromatiche, tra cui prevale il basilico della cascina Magina di Vanzaghello e l’aroma di limone.
Questi fornitori lavorano tutti con passione: dal gusto eccezionale che ritrovo nei gelati di Lucia è facile crederci. Ha capito che non basta avere un prodotto di qualità, bisogna conoscere anche le persone giuste che se ne occupano.
A questo riguardo vi riporto le parole di un loro produttore di miele. Chi meglio di lui è in grado di descrivere quanto sia prezioso questo prodotto ed insostituibile il lavoro delle api per tutti gli esseri viventi?
Parole di Antonio Maino:
“La passione nasce per caso: alle superiori avevo un professore di Inglese che aveva una decina di arnie nel suo orto, e spesso ci raccontava alcuni episodi sull’attività delle api.
Caso vuole che un giorno di primavera, era inizio maggio 1981, un bellissimo sciame si è posato sulla magnolia del giardino di casa, da lì corsi a comprare tuta, maschera, arnia e telaini nuovi per prendere lo sciame, ero al settimo cielo.
Dal quel giorno iniziai ad informarmi leggendo libri e rubando consigli qua e là.
Le famiglie sono aumentate e adesso mi prendo cura circa di un centinaio di arnie dislocate a Samarate nel Parco del Ticino e a Tradate nelle zone limitrofe alla Pineta di Appiano Gentile.
Il MIELE è il frutto di un estenuante lavoro di questi piccoli insetti che di fiore in fiore raccolgono piccolissime quantità di nettare, formato principalmente da due zuccheri semplici fruttosio e glucosio, che portano nell’alveare e alla quale aggiungono dei propri enzimi che concentrano la sostanza trasformandola in miele.
Le api riempiono le cellette di miele e poi le sigillano con delle cere per meglio conservare il prezioso elaborato, essendo questo igroscopico, e per poterlo utilizzare come nutrimento nei periodi di carestia.
Si narra che la Natura per ricompensare le api per il duro lavoro svolto nell’impollinare offra loro una dolce ricompensa “IL MIELE”.
Non dobbiamo dimenticare che il preziosissimo lavoro delle api è l’impollinazione incrociata dei fiori che permette la formazione dei frutti e dei semi per il proseguimento di tutte le specie viventi.
La bottinatrice (ape che va a raccogliere il nettare) ha la particolarità di selezionare la stessa tipologia di pianta e fiore dalla quale raccogliere, aumentando il successo di impollinazione e creando sempre lo stesso tipo di miele“.
L’associazione delle gelaterie artigianali
Gli artigiani del gelato hanno deciso di riunirsi in un’associazione libera per condividere la loro passione e professionalità, per comunicare idee e aggiornamenti ma soprattutto per sentirsi parte di un gruppo con le stesse linee guida, come base imprescindibile per ottenere un prodotto sano e di qualità senza però imbrigliarne la fantasia del processo creativo. I soci sono presenti in tutte le regioni italiane.
L’Associazione Gelatieri per il Gelato (GXG)
L’associazione Gelatieri per il Gelato (GXG), di cui Lucia Sapia è vice presidente, si prefigge di seguire un codice etico, un vero e proprio manifesto con regole basilari per determinare la trasparenza del gelato artigianale in tutta la sua filiera. Si vuole mettere in risalto la qualità delle materie prime, la stagionalità, le tradizioni del territorio e non da meno la professionalità e la creatività di chi produce un gelato sano e naturale.
Come comanda il disciplinare dell’associazione gelatieri non solo vi dev’essere sempre trasparenza e qualità nel prodotto ma anche nel packaging usato per rispetto dell’ambiente. La gelateria Il dolce sogno è stata all’avanguardia anche nella raccolta differenziata: le vaschette sono fatte di un materiale compostabile derivato dal mais, le coppette e i sacchetti di carta, così come palette e cucchiaini monouso.
Per scoprire la bontà del gelato artigianale non dovrete far altro che affidarvi ai gelatieri di fiducia, senza pensieri. Intanto spero di aver risposto, fin qui, a molte delle vostre curiosità.
Grazie all’opera di queste persone, che svolgono il loro lavoro con passione, il gelato diventa un simbolo di unione, un viaggio goloso nella nostra bella Italia, in cui l’eccellenza gastronomica è presente ovunque, e nello stesso tempo simbolo di differenziazione, originalità, creatività e tradizioni da scoprire in ogni Regione.
Articolo del 03 luglio 2021
tutti prodotti di eccellenza del territorio ne fanno una proposta nuova e sicuramente da assaggiare. Grazie
Grazie Antonella. Allora poi ci dici che gusto ti piace di più e quale hai trovato più originale🤗 Naturalmente se passerò da Brescia proverò la gelateria artigianale che hai indicato nel tuo articolo. L’importante è che siano artigianali e sani, questo l’abbiamo capito! Un bacione