Gite in montagna

20150621_112427Non pensavo proprio che proprio io, amante del mare all’ennesima potenza, potessi scrivere qualcosa sulla montagna… sarà l’età che avanza o semplicemente il fatto di non potermi più godere la spiaggia poltrendo al sole o facendo lunghissimi bagni al largo a causa del pargolo che corre come un razzo impazzito: ormai tutto è focalizzato al suo divertimento dal giocare con la paletta al saltare le onde, perfino la pausa al bar è diventata la sosta ai gonfiabili in cui si sta in piedi ad immaginare il pranzo che mi aspetta su in casa… eppure anche il desiderio di quel momento di relax svanirà al cospetto delle pance super toniche delle amiche super-attive, dotate di molta tenacia e soprattutto di una baby-sitter!! Anche il luogo di vacanza che frequento fin dalla nascita, seppur bellissimo,  mi sembra sempre più irriconoscibile, i negozi cambiano come pure altri locali, cambiano le usanze e le persone  ed  i punti fissi non ci sono più. Non c’è più la semplicità di una bella piada mangiata sul muretto, devi sempre essere alla moda e dimostrare qualcosa…

Gli aspetti positivi della montagna:

in montagna non esiste la prova costume, anzi si è sportivi al massimo, meglio essere più comodi possibile e con poco trucco; la crema solare è necessaria pure qui ma nessuno ride se sei una mozzarella, in alta montagna tutti sono gentili e rispettosi, la prima volta mi sono stupita di come ogni volta che si incrociavano altri escursionisti ci fosse uno scambio di saluti e sorrisi, non ci sono cartacce per terra e la gente non urla per farsi sentire! Impari ad apprezzare il valore del silenzio, dei suoni della natura e delle cose semplici, di un bel panino all’ombra di un albero mentre gli occhi si riempiono di verde e di blu tra erba, fiori, acqua e cielo. Capisci che davanti a te c’è già tutto ciò di cui si ha bisogno.

Vi propongo delle gite da fare in giornata, ovviamente dipende da dove provenite: dal Piemonte si raggiunge facilmente la Valle d’Aosta; prima di abitarci andavo a sciare nelle Dolomiti che per questo sono molto organizzate ma devo ammettere che per le escursioni non c’è niente di meglio della Valle d’Aosta, le vette sono altissime ed i sentieri veramente innumerevoli e più selvaggi.

Partenza
Partenza

Domenica scorsa ho scoperto la bellezza della Val d’Ayas, alle pendici del Monte Rosa; siamo arrivati a 2200 m. percorrendo il sentiero che da Saint Jacques arriva al Lago Blu (n.7), ovviamente chi ha più tempo e voglia di camminare può arrivare al rifugio Mezzalama a quota 3009m. che dista dal lago altre 2 ore (il cartello prima del lago che indica ancora 4 ore è sbagliato!). In questo caso o si parte direttamente dal lago raggiungendolo con un taxi apposito (www.lacarrozza.com) o si decide di pernottare al rifugio, dipende dall’allenamento e dall’adattamento di ognuno…

Dopo la prima salita
Dopo la prima salita

Per quanto riguarda il sentiero che arriva al lago ho visto anche famiglie con bimbi di 5-6 anni per cui è praticabile da tutti, basta avere abbigliamento comodo e soprattutto gli scarponcini da montagna perché le storte sono sempre in agguato quando si affrontano salite e soprattutto discese su pietraie. Un aiuto provvidenziale ce l’ho dai miei inseparabili bastoncini da trekking ma se siete alle prime passeggiate aspettate pure a comprarli…  La prima parte è molto in salita ma tipo scalinata (facile ma molto tonificante per non dire sfiancante…)  poi ci sono altri sentieri in salita con pietre ed infine si tira il fiato in una zona quasi pianeggiante che si allarga su un immenso prato di fiori gialli da cui si contemplano le vette innevate.

Ponticello
Ponticello

Si giunge ad un ponticello da cui si intravede il lago e dopo il primo dosso lo spettacolo è meraviglioso: il colore e la trasparenza dell’acqua fanno pensare alle Maldive! Ci sono delle zone che sembrano spiaggette e più avanti si ha la visuale completa della conca formata dalla morena del ghiacciaio.

Al di là di questa parete c’è il sentiero che va verso il rifugio, tra valli e torrenti… se non fosse stato che dovevamo ormai tornare indietro la voglia di vedere il rifugio collocato tra i due ghiacciai, Castore e Polluce, avrebbe superato la fatica…

Per quanto dolorante sto già pensando alla prossima gita, sempre in Val d’Aosta: magari con altro allenamento riuscirò a fare escursioni sempre più interessanti e ad arrivare ancora più in alto. Meglio comunque programmare sempre delle mete in base alla propria preparazione cercando di migliorarla ogni volta. Mio marito si diverte a controllare i tempi, l’altitudine e la parte tecnica mentre io vorrei potermi fermare più spesso a contemplare il paesaggio ed avvistare fiori e animali (finora ho visto da vicino le marmotte, gli scoiattoli, i daini, i camosci ed ahimè la vipera, ma tanto si spaventa facilmente e fugge; prossimo obiettivo gli stambecchi che forse sono più numerosi a 3000m.). E poi qualcuno che faccia le foto ci vuole!

Al prossimo reportage!

Se avete sentieri, gite da indicarci e foto da condividere scrivetemi una recensione!

Continua con la seconda parte…nel parco del Gran Paradiso

3 commenti

  1. Belli i tuoi blog. Interessanti.
    Seguo i tuoi consigli anche se sei più giovane di me e anche se credevo di avere molta esperienza .
    Grazie

  2. Che meraviglia, Raffaella, hai fatto viaggiare anche me! Non conosco molto bene la Val d’Ayas, ma la includo tra i giri in giornata da fare appena possibile!

    1. Grazie carissime! Sono appena tornata dal Gran Paradiso: appena mi riprendo vi scrivo un post con un’altra bellissima gita da fare!!

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