Non capisco perché si dica così…forse solo per l’assonanza comunque io li mangiavo sempre di domenica quando, da piccola, andavo a trovare mia nonna che li faceva al momento: erano giganteschi (me li ricordo così non solo a causa della mia bocca che era più piccola!); il sapore di patate, la loro consistenza ed il sugo saporito che li avvolgeva è rimasto impresso nella mia mente tanto che ora sono felicissima di aver trovato la giusta corrispondenza degli ingredienti per farli apprezzare anche da mio figlio (ridimensionandone un pochino la grandezza…)
Giovedì gnocchi!
Ci sono diversi tipi di gnocchi e sono tutti buonissimi: gnocchi di patate, gnocchi all’ossolana, alla romana…ogni regione ha la sua peculiarità. Non si sa quali scegliere, provate le ricette seguenti e poi ditemi quali preferite.
Gnocchi di patate
Ingredienti per 4-6 persone:
- una confezione di patate di montagna da 1 kg abbondante (ho trovato quelle della Sila gialle da 1,3kg che vanno benissimo, con le gialle mi trovo meglio che con le bianche, la cosa importante è che siano patate di vecchio raccolto, a volte indicano sulla confezione per quale preparazione vanno meglio),
- 1 uovo intero (per farli più consistenti 1 uovo e 1 tuorlo; a me piacciono con uno solo…),
- 300g di farina 00 più altra per infarinare il piano di lavoro e per impastare,
- 20g di sale fino.
Lavate e lessate le patate con la buccia per 30 o 40 minuti finché non riuscite ad oltrepassarle con i rebbi di una forchetta.
Intanto preparate la spianatoia di legno e se non la avete utilizzate un foglio di carta forno sul ripiano di lavoro. Tagliate le patate a metà quando sono ancora tiepide e mettetele nello schiacciapatate (fori più larghi) in modo che ogni volta esca solo la polpa della patata e non la buccia che sarà facile da buttare via, aggiungere la farina e al centro del primo impasto sbattere l’uovo col sale, amalgamando poco alla volta, prima con forchetta poi a mano, aggiungendo man mano altra farina (poca) sulla spianatoia per rendere il tutto liscio e non appiccicoso; tagliatelo a metà per lavorarlo più agevolmente e tenete l’altro pezzo sotto un canovaccio umido. Con pezzi di impasto dovete formare dei rotolini non tanto sottili, facendoli scorrere, con le mani, sulla spianatoia.
Preparatevi dei vassoi infarinati (va benissimo la farina di riso) su cui appoggiarli man mano che li taglierete (almeno di 2 cm). Finito il primo impasto fateli scorrere uno ad uno su una grattugia o sui rebbi della forchetta schiacciando appena con indice e medio anche per renderli un po’ concavi (raccolgono meglio il sugo).
Spolverizzate abbondantemente di farina perché non si attacchino tra loro nel momento in cui li adagiate sui vassoi (se non avete quelli di cartone usateli anche di plastica ma con una base di carta forno); quando avrete terminato tutti gli gnocchi, adagiate i vassoi dei gnocchi in eccedenza in freezer, ricoperti dalla stagnola. Fateli congelare ed il giorno dopo sarà facile dividerli in sacchettini porzionati da utilizzare al momento del bisogno: basterà versarli in acqua bollente salata con aggiunta di un goccio d’olio ed aspettare che risalgano in superficie.
Tirateli su con l’apposito attrezzo bucherellato così non si romperanno e fateli insaporire nella padella col sugo qualche minuto finché non si sarà riassorbita l’acqua di cottura in eccesso.
Conditeli a piacimento, sono buoni con qualsiasi sugo anche se con quello di pomodoro non si sbaglia mai. Ho provato anche ad aromatizzarli con parmigiano e noce moscata nell’impasto, a me piacciono ugualmente ma i bambini si accorgono subito della differenza!
La semplicità è sempre la mossa vincente!
Gnocchi all’ossolana
Ho avuto modo di assaggiare questi gnocchi strepitosi a Domodossola, nel periodo in cui iniziavo a conoscere i dintorni della città in cui abito ora. Da Verbania, sul Lago Maggiore, andando verso la Svizzera c’è una zona inesplorata da molti, ancora piuttosto selvaggia: le valli ossolane, ricche di flora e fauna, paesaggi mozzafiato e naturalmente…cibi genuini e bontà piemontesi da riscoprire!
Sono fatti con farina di castagne e zucca, quindi rappresentano un piatto tipicamente autunnale.
Ingredienti (2 vassoi abbondanti):
- 500g di patate di montagna (io ho trovato quelle rosse ma basta che siano di vecchio raccolto),
- 400g di polpa di zucca (già sbucciata),
- 1 uovo (tuorlo),
- 100g di farina 00, 100g di farina di castagne o castagne bollite e tritate,
- 10g di sale,
- un pizzico di noce moscata,
- Altra farina bianca per il piano di lavoro e per impastare (altri 100g circa).
Ammorbidite la zucca in forno, 20 minuti a 180°; se la trovate già a pezzetti senza buccia meglio, altrimenti lasciatela intera in forno finché non diventa facile tagliarla a pezzetti e poi completate la cottura.
Se usate le castagne bollitele per 40 minuti finché non risultano morbide, in modo da poterne tritare la polpa.
Bollite anche le patate intere con la buccia dopo averle lavate sotto l’acqua corrente. Basterà una trentina di minuti, sentite se sono cotte infilzando una forchetta.
Una volta pronte sia le patate che la zucca usate uno schiacciapatate a fori grossi. Le patate basta tagliarle a metà ed inserirle con la buccia la quale resterà nello schiacciapatate, ovviamente ogni 2-3 patate dovrete toglierla per non ostruirne i fori! Io metto tutto in una grossa ciotola per mescolare meglio poi quando si è amalgamato appoggio la purea ottenuta su un foglio di carta forno (sul tavolo metto una cerata per non sporcare).
Lasciate che il composto si intiepidisca poi mescolateci l’uovo, il sale e le farine. Con le mani infarinate continuate a lavorarlo sulla spianatoia aggiungendo la farina che serve per renderlo meno appiccicoso. Man mano che si faranno i rotolini di impasto andrà aggiunta altra farina a pioggia e così anche sul vassoio dove sistemate gli gnocchi per evitare che si attacchino tra loro.
Lasciateli riposare a temperatura ambiente coperti da un canovaccio oppure direttamente con carta alluminio, in questo modo possono essere congelati, operazione altamente consigliata visto che non vanno assolutamente messi in frigo, l’umidità li trasformerebbe in un pastone informe!
Se ne faccio tanti lascio i vassoi che non riesco ad inserire in freezer fuori poi, man mano che si congelano, li metto nei sacchetti appositi in modo da creare altro posto. Potete inserirli nei sacchetti così come sono e poi sbattendo il sacchetto sul tavolo si dividono da soli.
Così sono molto comodi, potete anche pesare le porzioni.
Mettete sempre anche un cucchiaio d’olio nell’acqua per tenerli separati più facilmente, appena vengono su buttateli nella padella col sugo e fateli insaporire qualche minuto. Questo passaggio è fondamentale per non avere un piatto slegato dal condimento.
In questo caso consiglio di condirli con burro e salvia che valorizza il gusto agrodolce ma c’è chi li preferisce con l’aggiunta di funghi ed erbette tipo maggiorana e timo. Secondo me non è indicato il sugo di pomodoro perché coprirebbe troppo il sapore della zucca. Consiglio di aggiungere della toma montana che, sciogliendosi, li renderà filanti e ancora più golosi.
Gnocchi alla romana
Semplici da fare e d’effetto, si possono congelare o mettere in frigo il giorno prima per un pranzo in famiglia o tra amici, in sé sarebbero anche poco calorici se non fosse che per condirli ci vuole tanto burro ma se avete particolari esigenze potete utilizzare un filo d’olio extra-vergine d’oliva prima di infornare riducendo i fiocchetti di burro e mettendo alla base carta forno per non farli attaccare.
Ingredienti per 2 teglie da 3-4 persone:
- 1 litro di latte, 250g di semolino (c’è quello apposta nel reparto farine),
- 2 uova (tuorli),
- sale fino e pepe a piacere,
- 100g di burro a pezzetti
- 50g di burro fuso prima di infornare,
- 2 cucchiai di parmigiano grattugiato.
Bollite appena il latte in una pentola antiaderente tenendone da parte 1 cucchiaio, fate scendere a pioggia il semolino continuando a mescolare e di seguito i cubetti di burro, salare e pepare (regolarsi con la prova assaggio, è come quando si fa la polenta). Fate rassodare il tutto (per almeno 10 minuti) poi spegnete il fuoco ed aggiungete i tuorli sbattuti a parte assieme al parmigiano ed il cucchiaio di latte tiepido che avevate tolto inizialmente dalla pentola. Aspettate pochi minuti per non scottarvi e dividete l’impasto su due fogli di carta forno; arrotolateli come degli strudel compattandoli con le mani (a occhio diametro di 6 cm come un bicchiere, c’è chi stende il composto e, una volta freddo, lo usa come coppapasta ma ci si mette il doppio del tempo!). Fate raffreddare i due impasti in frigo per almeno 2 ore o per tutta la notte poi tagliateli a tondini di 1cm di spessore per poterli adagiare in fila sovrapposti sulla teglia imburrata (o con carta forno), ora non rimane che cospargerli di fiocchetti di burro negli angoli e di burro fuso, a filo, sui gnocchi, altro parmigiano e foglie di salvia prima di cuocerli per 20-30 minuti a 180° nel forno ventilato. Deve formarsi una leggera crosticina dorata per cui se al termine non vi soddisfa la cottura lasciateli altri minuti con la funzione grill (anche nel caso che vengano riscaldati dopo qualche ora), sempre sotto controllo!
Se non utilizzate subito l’altra teglia copritela con l’alluminio e ponetela in freezer, quando vi servono potete scongelarli, la notte prima, in frigo oppure lasciare la teglia a temperatura ambiente per un’ora circa, al momento di cucinarli aggiungete il burro, il parmigiano e la salvia. A seconda di quanto si sono scongelati potrebbe allungarsi il periodo di cottura, di solito bastano 10 minuti in più ma la cosa più semplice è osservare il grado di doratura!
In caso di intolleranze date uno sguardo ai miei Gnocchi integrali di ricotta di capra