Il Bunèt, come lo chiamano qui in dialetto, o Bonet per tutti, è un dolce al cucchiaio tipico del Monferrato e del Piemonte in genere che ha origini molto antiche.
Per tradizione si serve con la forma rettangolare, quindi utilizzando uno stampo da plumcake ma la monoporzione, soprattutto nei locali, è più diffusa per comodità.
Non può mancare nei ristoranti piemontesi come dessert e nelle occasioni di festa, come il Natale: può essere un’alternativa per chi non ama panettoni e tronchetti o comunque un’integrazione!
La preparazione non è difficile, è considerata impegnativa solo perché ci vuole tempo per le diverse fasi: per permettere che si rassodi al punto giusto bisogna cucinarlo il giorno prima o almeno 6-8 ore prima.
Non fatevi ingannare dall’aspetto simile al classico budino di cioccolato! Non ha la farina ma latte, vaniglia, caffé, liquore, gli immancabili amaretti e tantissime uova, inizialmente non era al cioccolato poi si è ingolosito ulteriormente con l’aggiunta del cacao. Ha quindi un interno molto ricco; sicuramente sarà più buono e calorico di un budino ma non importa…per le feste si può osare!
Chiamatelo col suo nome altrimenti da queste parti rischiate grosso!!
Ingredienti per 6 persone:
- 500ml di latte intero
- 5 uova
- 100g di zucchero + 3 cucchiai per il caramello
- 2 cucchiai di cacao amaro
- 100g di amaretti secchi sbriciolati
- 1 tazzina di caffè ristretto
- 3 cucchiai di Rum
- 1 stecca di vaniglia
Procedimento
Per prima cosa occupatevi del caramello facendo sciogliere lo zucchero in un padellino antiaderente finché non prende un colore leggermente ambrato; se non seguite il metodo a secco e mettete l’acqua fate in modo di sciogliere bene lo zucchero poi aumentate la fiamma e, sempre mescolando, togliete dal fuoco non appena l’acqua che evapora lascia il posto ad un liquido sciropposo. Il caramello tende a cristallizzarsi subito per cui non aspettate che evapori tutta l’acqua, semmai aggiungetene di volta in volta e non appena il liquido si addensa versatelo nello stampo da plumcake: muovetelo in modo da distribuirlo uniformemente sul fondo. Non preoccupatevi se si indurirà, poi col calore in forno tornerà come prima.
Scaldate il latte in un pentolino assieme alla stecca di vaniglia e spegnete non appena raggiunge il bollore, lasciatelo da parte.
Preparate una tazzina di caffè ristretto e versatelo nel latte, da cui togliere la stecca di vaniglia (da non buttare: si lava, si asciuga e si riutilizza), versatevi anche i cucchiai di liquore.
In una terrina capiente montate le uova con lo zucchero, unite i cucchiai di cacao, gli amaretti sbriciolati ed infine il latte mescolando tutto per bene; potete usare sia il robot da cucina che la frusta elettrica.
Versate il liquido ottenuto nello stampo e preparate la cottura a bagnomaria: versate acqua in una teglia (tipo quella dell’arrosto) che possa contenere lo stampo fino a metà o poco meno. Lasciate che si scaldi l’acqua assieme al forno che deve raggiungere la temperatura di 180° in funzione statica, a metà livello.
Quando il forno è arrivato a temperatura inserite il vostro stampo e cuocete il dolce per 50 minuti.
Una volta pronto lasciatelo a temperatura ambiente finché non si intiepidisce poi copritelo con l’alluminio e ponetelo in frigo almeno per 6 ore o più (io tutta la notte).
Per sformarlo bisogna nuovamente immergere per qualche minuto la base in acqua caldissima per fare in modo che si ammorbidisca il caramello e si possa così rovesciare sul vassoio da portata.
Abbiate cura di asciugare la base umida tutt’intorno con carta da cucina.
Potete guarnirlo con amaretti interi o sbriciolati, con cacao o ciuffetti di panna montata. Consiglio di servirlo assieme ad un buon vino, per rimanere in Piemonte va benissimo un Moscato sia dolce che passito. Se volete assaggiarne uno particolare, molto profumato e liquoroso, ne conosco uno spagnolo, il “PX Pedro Ximenez” che, vi assicuro, sarà una piacevole scoperta.
In ogni caso…buon Bunèt a tutti!!
Questa ricetta è il mio contributo al calendario dell’avvento di Aifb.